La pianta dello scalogno viene coltivata annualmente anche se in natura ha un ciclo di vita biennale. Questo prodotto, simile ad una cipolla, è originario dell’Asia centro-occidentale e in antichità veniva utilizzato come cibo.
Quando e come seminare
La semina di questo prodotto può essere effettuata in semenzaio da settembre a novembre per poi trapiantarle nell’orto quando la piantina ha 4 o 5 foglie. Attenzione a coprire bene il collo della pianta in modo da proteggerla dalle temperature fredde dell’autunno. Lo scalogno si può anche seminare nel periodo primaverile, verso febbraio o marzo.
Quando trapiantate le varie piantine fate dei solchi a 30 cm l’uno dall’altro e distanziate le piante tra loro di circa 20 cm, in modo da permettere allo scalogno di ingrossarsi bene.
Terreno
Questa pianta necessita di un terreno molto drenante con un pH tra 6 e 7,5. E’ molto esigente sulla concimazione potassica e fosforica quindi a parte quella effettuata durante la preparazione del terren,o ne necessitano altre due, la prima quando la piantina ha circa 2 o 3 foglie e l’altra all’ingrossamento del bulbo.
Fioritura
Fiorisce da aprile ad agosto e produce dei fiori ombrelliformi gialli.
Esposizione al sole
Lo scalogno predilige temperature di circa 15-20° ma si adatta bene anche a quelle più fredde.
Innaffiatura
Bagnare poco ma spesso perché lo scalogno patisce il ristagno d’acqua.
Raccolta
Lo scalogno è un prodotto che può essere consumato sia fresco, se raccolto da aprile a luglio, sia secco raccogliendolo tra luglio e agosto.
Caratteristiche generali
Per la conservazione dello scalogno durante lʼinverno, dopo averlo raccolto, si fanno seccare al sole i bulbi con le loro foglie per poi conservarli al coperto, in luoghi caldi e aerati, per 10-15 giorni.Infine si appendono in un luogo asciutto con temperatura di 3-4°C.
Questo prodotto viene utilizzato il molti piatti al posto della classica cipolla.
